Pubblicato mercoledì, 17 marzo 2010 20:00 -  2992 -
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Parco Saline, Paradisi: "Avevamo ragione noi" |
 Va bene che siamo in campagna elettorale, ma far dire a dei giudici ciò che non hanno mai detto è fatto inquietante, oltre che maldestro. L’Amministrazione Comunale mistifica ancora una volta la chiara pronuncia del Tar che dice una sola cosa: il posizionamento nel Parco delle Saline è illegittimo. Punto e basta.
Le considerazioni sul dove un’antenna crei meno rischi per una popolazione non c’entrano nulla con ciò che i quattrocento ricorrenti del Comitato delle Saline hanno chiesto ai giudici amministrativi e cioè di pronunciarsi su un’unica questione: l’installazione dentro un parco e sopra gli impianti sportivi dell’antenna viola oppure no la legge regionale 25/2001? Il Tar ha risposto di si.
Mangialardi e Ceresoni avevano sempre detto di no (se ne sono dimenticati?) Salvo far scrivere all’addetto stampa abituato a inviare veline che la legge è poco chiara (ma dove lo ha letto nell’ordinanza del Tar?). Forse è poco chiara per loro che le leggi sono abituate a interpretarle pro domo propria e quindi, come in questo caso, a violarle. Non certo per i giudici del Tar, che non hanno avuto alcuna esitazione.
L’Amministrazione insomma si arrampica sugli specchi per spiegare, chiosare, puntualizzare (tirando in ballo il problema delle emissioni inquinanti che non c’entra assolutamente nulla: è un problema di soli divieti urbanistici aggirati da Ceresoni e Mangialardi). E’ la storia del mondo: chi vince festeggia. Chi perde spiega. E l’Amministrazione Angeloni ha perso. Un’ultima notazione che la dice lunga sul come la nostra Amministrazione affronta i contenziosi. Il rinvio degli atti alla Corte Costituzionale (unica e flebile speranza per l’Amministrazione di non subire una disfatta è quella che la legge regionale venga dichiarata incostituzionale) è stata operata non a seguito di una istanza avanzata dal Comune di Senigallia, ma a seguito di un’istanza avanzata dai legali di Wind.
Mossa indubbiamente intelligente. Di più. E’ stata l’unica mossa credibile dei nostri avversari: nell’assoluta linearità e chiarezza della legge regionale, solo una pronuncia di incostituzionalità potrà salvare questa Amministrazione senigalliese che, scientemente, aveva deciso di fregarsene del rispetto della legge. Dispiace per i mistificatori, ma avevamo ragione noi.
da Roberto Paradisi |