La vicenda della SAEM - Sabbiature per l'edilizia e la metallurgia - alle prese con l'esproprio per conto di Autostrade e con la mediazione del Comune di Senigallia
Brevemente: dopo i numerosi articoli apparsi sulla stampa locale, il sig. Mangialardi, nostro attuale sindaco, si è convinto a concedermi udienza. Nel penultimo incontro mi comunicava che aveva concordato con l'ente autostrade una cifra di 20.000 euro. Ovviamente, non potendo io rispondere anche per mio fratello, ho chiesto tempo per comunicare la proposta. Il sindaco mi diceva che avrei dovuto comunque far sapere entro breve.
Così, dopo aver parlato con mio fratello, e accertatici che la cifra non copriva nemmeno parte dei debiti, dcidiamo di rifiutare. Cerco di comunicare la cosa al primo cittadino, che non si trova in comune, così lascio un messaggio alla sua segretaria, dicendole che intendevo comunicare la nostra decisione direttamente al sindaco in persona, ma non facendo cenno al fatto che avremmo rifiutato.
Dopo una settimana non ottenevo ancora risposta e nel frattempo, tramite trattative che ha portato avanti il mio avvocato, esattamente il giorno dopo l'incontro con il sindaco, riusciamo ad ottenere una offerta di 30.000 euro. Così, non avendo notizie dal comune, dacido di inviare una mail al sindaco tramite la rubrica "scrivi al sindaco", comunicandogli che non avremmo accettato la sua proposta, ma quella ottenuta dal nostro avvocato.
Così, firmiamo l'accettazione della proposta con Ente Autostrade.
In data 16/12/2010 ricevo una mail da Mangialardi in cui si complimenta per la "felice risoluzione" del nostro caso, ottenuta grazie alla sua mediazione. Indignata da tanta presunzione, rispondo alla mail, comunicando il mio disappunto. Quello che voglio far notare è che per noi non è stata una felice risoluzione, ma una scelta obbligata, dovuta purtroppo alla nostra situazione economica. Decisione che ha comportato la chiusura della ditta Nuova Saem come impresa di sabbiature.
Segue a distanza di qualche giorno una istanza di demolizione per i fabbricati abusivi costruiti sul terreno dell'azienda. Così informandomi, ho scoperto che se entro 90 giorni non avessimo demolito, il comune avrebbe potuto requisire il terreno a titolo gratuito e ricevere l'indennizzo da noi pattuito al posto nostro.
Bella manovra, considerando anche il fatto che nel frattempo avevamo consegnato le chiavi di tutta la proprietà ai signori di Autostrade Italia e che quindi non avevamo più nemmeno la possibilità di recarci in loco per eseguire l'ordine di demolizione!!!!
Il 24/12/2010, giorno della vigilia di Natale, mi arriva un augurio via mail tramite posta elettronica da parte di Mangialardi. Nella mail egli afferma, tra le altre cose, che lui non era affatto tenuto a riceverci, che se l'ha fatto, è stato solo per farci un favore. Ciò si aggiunge a ciò che in precedenza mi aveva detto quando mi ha ricevuto per l'ultima volta, dopo il rifiuto della proposta da lui concordata. Infatti, dichiarava con tutta la serenità del mondo, che l'azienda che mio padre a portato avanti per 30 anni, non è un valore per la città, perchè negli ultimi anni aveva avuto dei bassi fatturati!
E come avremmo potuto fatturare, mio padre si è ammalato di tumore e nell'arco di pochissimi mesi è morto. Nel frattempo è stato fatto un passaggio lampo a mio fratello. Oltre a ciò, dopo pochi mesi dalla sua morte, avvenuta il 15/09/2006, ci è arrivata la notifica di esproprio e non avrebbe avuto senso investire in un'azienda che non sapevamo se avremmo avuto modo di mantenere!
Abbiamo tirato avanti, cercando per 4 anni di trovare delle soluzioni, chiedendo più volte aiuto al nostro comune, che prometteva, ma che alla fine si è sempre tirato indietro. A nulla è servita l'auotorizzazione per insediamento produttivo che lo stesso aveva rilasciato a mio padre anni addietro.
A nulla è servito il fatto che per anni lo Stesso comune si è avvalso del lavoro di mio padre per moltissime volte, anche per sistemare monumenti importanti come ad esempio Palazzo Giacomelli.
A nulla è servito il fatto che abbiamo pagato l'ICI come impresa dall'anno in cui è stata istiuta, e tutte le tasse che un'artigiano deve pagare.
Per tutti, per Autostrade SpA, per il nostro comune, non siamo mai esistiti come impresa edile, come ditta di sabbiature. Certo non lamento il comportamento dell'ente Autostrade, che, non avendo documenti ufficiali non ha potuto riconoscerci come azienda, ma che ha fatto di tutto, nel limite del possibile, per venirci incontro. Lamento l'assenza del nostro Comune, che, in quanto istituzione, dovrebbe proteggere i cittadini più deboli e tutelarne la dignità e il diritto al lavoro che è sancito in primis dalla Costituzione Italiana.
Comunque, proseguendo il racconto, avremmo dovuto effettuare il rogito i primi giorni di febbraio. Tuttavia, il rogito è stato rimandato più volte, per assenze del notaio incaricato da autostrade, fino ad arrivare all'ultimo rinvio, dovuto stavolta al fatto che il terreno doveva essere sgomberato e quindi in regola con quanto dichiarato al Catasto. In tutto questo tempo la mia preouccpazione, e con la mia quella dei miei familiari, era dovuta a quella spada di Damocle che ci pendeva sulla testa, consistente nell'ingiunzione di demolizione inviataci dal Comune.
Fortunatamente, dopo vari solleciti, la demolizione è stata effettuata, si sono regloarizzate le posizioni al catasto e si è proceduta con il rogito.
In data 12/04/2011 abbiamo firmato l'atto che ha decretato definitvamente la fine del lavoro di una vita di mio padre. E mentre il notaio ci elencava un'inifintà di articoli di legge, io ascoltavo e non provavo nulla. Il vuoto assoluto. Solo dopo, all'usita ho realizzato che tutti i mie sforzi, la mia lotta di mesi con il comune per fare in modo che i miei diritti venissero rispettati, che la memoria di mio padre venisse rispettata, sono stati vani.
Io amo profondamente Senigallia, sono nata e cresciuta qui, tuttavia, mi rendo conto con dolore che per chi ci rappresenta non siamo altro che un puntino fra migliaia.
Un sindaco che dice a un cittadino disperato che l'azienda di famiglia non ha valore, che non è tenuto a riceverci e che gli incontri con lui li considera un favore, non è un sindaco che mi rappresenta, che ci rappresenta. Egli dimentica troppo facilmente che ha un mandatao che noi cittadini comuni gli abbiamo dato, accordandogli così la nostra fiducia. Dovrebbe essere un dovere (sancito dalla costituzione all'art. 3), per un sindaco riceverci e, in quanto istituzione, in quanto rappresentante della Repubblica Italiana, dovrebbe essere anche un suo dovere "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
Io, da commessa e lavoratrice dipendente, so bene che se non svolgo il mio lavoro bene, posso essere licenziata. Un sindaco, non dovrebbe essere in un certo senso un dipendente dei cittadini che lo hanno eletto? Ma allora perchè se lavora male non viene licenzianto? Perchè continua a prendere uno stipendio che minimo è 5 volte il mio? E poi non dovrebbe essere chiaro che se un cittadino vive in condizioni economiche dignitose, ne va di tutta l'economia della città, che riprende vita? E poi non dovrebbe essere chiaro a tutti che una bella confezione non è sinomnimo di qualità? Noi stiamo pagando l'involucro, ma il prodotto a mio avviso è molto scadente.
Non posso che esprimere tutta la mia amarezza e pensare che nel momento stesso in cui ieri veniva tagliato il nastro per l'innaugurazione del nuovo casello di Senigallia, una seconda lapide veniva posta sulla tomba di mio padre. E non posso nemmeno fare a meno di pensare a quante persone si sono trovate nelle mie condizioni, o addiritura in uno stato peggiore, mpotenti di fronte a ciò che ci è stato tolto, in nome di un cosidetto "interesse pubblico superiore", al dolore di tutte le persone coninvolte negli espropri, che hanno ceduto o che prima o poi saranno costretti a cedere, perchè alla fine questa battaglia contro i mulini a vento ti sfinisce, ti svuota a tal punto che non hai più le forze per poter proseguire.
con tutto il dolore e l'amarezza della vicenda, chiudo questa mail.
Distinti saluti
Emanuela Belardinelli
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Mi dispiace ... Scritto da Visitatore anonimo il 2011-04-27 10:14:20 ... che il Sindaco di Senigallia abbia mostrato poca sensibilità e poca attenzione verso la Vostra situazione. Forse era preso da cose più importanti, ma un buon Sindaco dovrebbe sentire che la perdita dell'attività - a cui il proprio Padre ha dedicato la vita - è importante. Forse non ricordava bene i particolari della Vostra situazione perché preso dai tanti problemi della Città, ma un buon Sindaco deve avere testa per tutti, oppure essere aiutato da una buona Segreteria che lo supporti laddove non arriva. Forse non ha attribuito il peso dovuto ad uno dei tanti espropri fatti in occasione dell'allargamento dell'autostrada, ma un buon Sindaco deve saper distinguere fra l'ordinaria amministrazione e la straordinaria. Forse, semplicemente, gentile signora Emanuela, non è un "buon" Sindaco e Lei ne terrà conto nelle prossime elezioni comunali. Le sono vicino. EffeGi
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