Pubblicato mercoledì, 18 giugno 2008 15:46 -  2757 -
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"Interrogazioni: risposte in ritardo, bocciata la nostra soluzione" |
Non potevamo rimanere in aula dopo l’ennesima presa in giro perpetrata dalle forze di maggioranza nei confronti dell’opposizione. Nel giorni scorsi, su proposta del consigliere Girolimetti, avevamo proposto in I° commissione una soluzione pratica per risolvere il problema annoso e costante dei ritardi, addirittura di vari mesi, che gli assessori hanno nel rispondere alle interrogazioni proposte dai consiglieri, sia di opposizione, sia di maggioranza.
Avevamo chiesto una semplice ed indolore modifica del regolamento del Consiglio Comunale, che con una breve discussione in commissione ed una semplice votazione in Consiglio sarebbe stata approvata ed avrebbe garantito una facile soluzione di fronte ad una inaccettabile situazione che oramai va avanti da troppo tempo. Questa la proposta: decorsi i trenta giorni regolamentari per rispondere alle interrogazioni “scritte a risposta scritta”, la stessa interrogazione inevasa, sarebbe stata presentata in automatico nella seduta del consiglio comunale immediatamente successiva allo scadere dei termini, obbligando nei fatti l’assessore competente e negligente alla risposta. Una soluzione immediata e semplicissima, per un problema che a prima vista potrebbe sembrare capzioso, quasi di “lana caprina”, ma che invece, è giusto ricordare ha un valore ben più elevato e sottende ragioni di principio molto importanti. Le interrogazioni rappresentano, infatti, una delle poche, se non l’unica reale azione positiva di sindacato ispettivo che i consiglieri possono esercitare nei confronti dell’amministrazione comunale. Da regolamento e secondo la legge le risposte alle interrogazione debbono essere effettuate in trenta giorni. Ebbene è prassi ormai consolidata dei nostri assessori, forse troppo affaccendati in altre attività, non rispondere, se non dopo numerosi solleciti e dopo svariati mesi. Consapevoli del problema, innegabile e preoccupante, anche i consiglieri della maggioranza avevano avvallato la proposta avanzata da noi commissari di opposizione. Ed invece ieri a sorpresa, l’inaspettata marcia indietro. La proposta di modifica del regolamento non sarebbe passata in consiglio, per non creare un pericoloso precedente, a detta della maggioranza e del presidente della commissione Cavallari. La ragione reale della marcia indietro sta, invece, nel fatto che a poco meno di due anni dalle elezioni, la maggioranza deve fare quadrato nei confronti della giunta, malmessa e “rimpastata” di recente, con le solite manovre di palazzo, far emergere pubblicamente un biasimo, una critica, anche solo con una piccola modifica del regolamento, magari anche sottovoce nei confronti della negligenza e della cattiva prassi degli assessori, sarebbe un atto di lesa maestà, che qualcuno nei piani alti della politica locale non potrebbe assolutamente accettare. Ma soprattutto l’importante secondo la giunta è che non si risponda alle interrogazione, forse troppo scomode, forse problematiche. Ed ecco che allora, una quanto mai semplice ed ovvia proposta per risolvere un problema di reale democrazia e rispetto delle istituzioni, prima ancora che delle persone, viene cassata, senza che possa andare in consiglio. Ecco perché abbiamo abbandonato al discussione in aula e sarà nostra intenzione presentare la proposta di modifica del regolamento direttamente in consiglio comunale.
Alessandro Cicconi Massi
Gabriele Cameruccio
Gabriele Girolimetti
Daniele Corinaldesi
Fiore Bittoni |