E´ un vero peccato che i ragazzi del cento sociale Mezza Canaja per consegnare un documento politico, su cui sarà interessante confrontarsi, siano dovuti arrivare negli uffici dell´urbanistica a decine, come una ronda, creando una situazione incresciosa per tutti e intollerabile laddove si fossero verificati casi di aggressione.
Avrebbero ottenuto la stessa visibilità e, credo, anche maggiore simpatia sedendosi tutti a terra e facendo salire una delegazione. Le ronde non ci piacciono. Non ci piacciono quelle degli "sceriffi " delle liste civiche ma neanche quelle "popolari". Ma veramente a questo c´è bisogno di arrivare, o non sarebbe ora di riportare il dibattito politico sotto il segno della pacatezza? Esasperare i toni fa comodo a chi vuole semplificare le questioni , a chi vuol fare demagogia e in ultima analisi a chi cerca di trasformare ogni tensione, anche legittima, in un pretesto per fare ordine pubblico (cioè reprimere), a chi vuole in definitiva parlare d´altro. Detto questo invitiamo tutti ad avere senso della misura. Non esiste un "allarme no-global". Esiste a Senigallia un´area del radicalismo sociale e politico, rappresentata dal Mezza Canaja che si contraddistingue, sin dalla nascita, per metodi di lotta creativi e, a volte, sul filo della legalità. Metodi scelti ed esercitati consapevolmente, si suppone, perciò anche nella consapevolezza delle conseguenze che possono scaturire laddove si oltrepassasse il limite legalmente consentito. Ma bisogna riconoscere che in questi anni i giovani (ma non solo) del Mezza Canaja hanno fatto anche altro. Occupando edifici inutilizzati, vi hanno organizzato una miriade di eventi culturali e di intrattenimento non omologati e di spessore: musica, teatro, conferenze, rivolti a tutti ma soprattutto ai giovani e con prezzi per l´accesso determinati esclusivamente dai costi di gestione e perciò bassissimi. Non è poco, e in questo senso il Mezza Canaja rappresenta una minoranza qualificata. Non dimentichiamoci che le minoranze e il dissenso in democrazia hanno un ruolo fondamentale, sempre che lo si voglia riconoscere, se la politica istituzionale si muove come un pachiderma e la maggioranza dei cittadini sta alla finestra, i problemi marciscono. Allora le minoranze dissenzienti possono essere linfa vitale, anche se difficilmente scevre da eccessi. Nel qual caso la via giudiziaria ci può stare ma non è detto che sia la più adeguata per capirsi . Non esiste un "allarme no-global", ma un allarme che mi preme sottolineare c´è. Chi scrive lavora in un´azienda locale in cui si fa il turno di notte. Una mattina, circa due mesi fa, all´uscita dalla fabbrica, lungo la strada, in prossimità di un noto locale ho assistito all´ultimo atto di una rissa, senza esclusione di colpi, tra individui giovanissimi (16-20 anni circa). Saranno stati una cinquantina, maschi e femmine, pochi ormai continuavano a picchiarsi seppure con molta rabbia. Gli altri, alcuni barcollanti o a terra per effetto dell´alcool, altri con ferite ed ematomi visibili , altri ancora piangevano e qualcuno ai bordi della strada assisteva , non so se impassibile o incosciente. Non riesco ancora a dimenticare la scena e sono quasi certo che all´origine della rissa ci fossero motivi futili. E, del resto , quali potrebbero essere dei motivi accettabili? Il giorno dopo sui giornali, nulla . Evidentemente nessuno si è rivolto a Polizia e Pronto Soccorso.Ci sono dei motivi accettabili per cui i clienti dei locali sul lungomare danneggiano, dopo i divertimenti, le attrezzature degli operatori turistici? Se c´è un allarme allora chiamiamolo "disagio giovanile", rispetto al quale le risposte della vulgata tanto di moda oggi: proibizionismo, ronde, e relativi strombazzamenti non ci trovano per niente d´accordo. Lasciamole agli "sceriffi". Non ho esitazioni invece ad individuare una risposta, e sottolineo una, a questi problemi nell´esperienza del Mezza Canaja i cui aderenti, in gran parte molto giovani, dedicano una porzione importante del loro tempo alla conoscenza e all´incontro con persone ai limiti della cittadinanza. La risposta che ci aspettiamo dagli amministratori della nostra maggioranza sono politiche giovanili di supporto alla famiglia e alla scuola, per l´orientamento e l´inserimento dei giovani, ma anche atte a sollecitare e cogliere le loro istanze. La risposta che ci aspettiamo dai nostri amministratori è il sentimento della necessità del confronto con tutti quei giovani che si affacciano alla ribalta politica della città, nella convinzione che tra loro potrebbero esserci alcuni dei prossimi amministratori di Senigallia. Per crescere insieme.
Roberto Primavera Verdi Senigallia
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Scritto da Visitatore anonimo il 2008-08-25 09:36:14 Da sempre i verdi sono vicini a mezza canaja che da qualche tempo sta diventando ina canaja completa ed è anche per questo che il consenso dei verdi sta inesorabilmente calando!!!! Datemi retta, cambiate politica, isolateli, e se sbagliano puniteli, non proteggeteli! Quei giovani farebbero bene ad anadare a lavorare come fanno tanti altri!!!! | |