Non mi è agevole ripercorrere tutti i passaggi della Sua nota indirizzata al Sindaco e al Consigliere Roberto Mancini, se non altro per il susseguirsi e l’accavallarsi di date, lettere, sopralluoghi e reperimento di documentazione storica (a quale si riferisce?), ma questa difficoltà mi può derivare dal fatto che non conosco i metodi di lavoro del Suo Ufficio, per cui mi limito solo ad alcune considerazioni e interrogativi:
1. Fermi restando i vincoli posti da codesta Spett. Soprintendenza fin dal 2004 in applicazione del richiamato decreto, da senigalliesi ci si domanda
quali valori abbia in più la ex Colonia Miliani rispetta alla ex Colonia Unes-Enel che invece può essere, secondo codesta Spett. Soprintendenza, demolita. (Eppure quel fabbricato – che non ha nulla da invidiare alla ex colonia Miliani – anzi è vero il contrario – fu un anello, sia pure per un periodo breve (grazie alla intervenuta liberazione) della rete di “campi di concentramento provinciali” utili al rifornimento di esseri umani per i campi di Fossoli, Risiera di S. Sabba e quindi per Auschwitz, Dachau ecc… (così attesta la documentazione storica).

2. La sua nota confronta giustamente le “
caratteristiche architettoniche e tipologiche” della ex colonia Unes-Enel con la ex Colonia Marina di Savoia – ex GIL,
ma si guarda bene dal misurarla con le “caratteristiche” della ex Miliani, (e La capisco, poiché in tal caso i suoi uffici avrebbero avuto un bel daffare per dimostrare il superiore valore della ex Miliani rispetto al valore complessivo della ex UNES); ciò nonostante Lei “ritiene che l’immobile in questione non rivesta un interesse culturale sufficiente per la sottoposizione dello stesso a formale tutela ai sensi del D.Leg.vo 42/2004” e arriva, con una piroetta degna di altri ambienti, alla conclusione di negare valenza culturale all’edificio dimenticando le valutazioni prettamente tecniche “architettoniche e tipologiche della stessa” dalle quali era partita.
3. A nostro avviso l’
edificio, parte di storia della Città,
meriterebbe verifiche di ordine storico-culturale appunto per la storia e le storie che lo hanno segnato. E Lei le conosce. Se permette, Le posso suggerire in proposito la lettura della nota scritta dal prof. Baldetti al Presidente della Comunità ebraica di Ancona.
4. E’ poi sorprendente
la velocità con cui codesta Spett. Soprintendenza ha esaminato la documentazione trasmessagli dal Sindaco all’ultimo momento (dopo aver fatto negare dalla sua maggioranza precedente pari richiesta formulata da alcuni Consiglieri) e come si spinga a rilasciare, di fatto, un parere urbanistico di dubbia competenza e comunque lo fa in termini così puntuali e puntigliosi che, mi lasci dire e non si offenda, sembra “scritto sotto dettatura”.
5. Ciò posto chiedo, a nome di questo Circolo e dei tanti che si sono espressi con preoccupate motivazioni sulla triste vicenda, che il superiore Ministero per i Beni e le Attività culturali – cui la presente è diretta per opportuna conoscenza – di intervenire per un supplemento di indagine per dare le dovute e ponderate certezze alla Comunità senigalliese e perché no anche a quella ebraica.
Da Tarcisio Torreggiani