Pubblicato venerdì, 24 luglio 2009 12:11 - Letture Articolo 2391 - Condividi 
Senigallia, l'evasione fiscale e il senso civico intermittente
Gambelli (Udc): "Chi pensa che il problema inizia e finisce con l’extracomunitario è proprio fuori strada"

Unione di Centro SenigalliaE’ sotto gli occhi di tutti il fenomeno dell’evasione fiscale totale di molti soggetti totalmente abusivi che si aggirano numerosissimi nel lungomare senigalliese, e non solo. Non frequento abitualmente la spiaggia, eppure conosco quella realtà, perché ho vissuto a contatto con i problemi di sopravvivenza di chi è riuscito ad ottenere il permesso per svolgere il lavoro ambulante sul lungomare, e di chi invece non ce l’ha, e cerca il modo di trovare qualcosa da mangiare.

Molti bagnanti dalle spiagge stanno protestando per l’evasione fiscale sfacciata, e puntano il dito contro “gli extracomunitari”. Gli evasori fiscali, come mi ricorda un mio amico, sono anche gli italiani che vendono a gran voce il cocco fresco, avete presente?

Quindi non ne farei una questione dovuta agli extracomunitari, ma alle povertà, alla mancata integrazione, e al nostro senso civico, che a volte è intermittente, e ci impedisce di capire.

Un dovere civico sarebbe infatti segnalare al Comune ed all’Amministrazione finanziaria, anche con una telefonata, la situazione di evasione diffusa, che c’è sia quando qualcuno rompe, al mare, sia quando vediamo i raffinati professionisti dell’elusione districarsi fra studi di settore, esoneri per legge dall’obbligo di emettere scontrini, e fatture non troppo veritiere.

Ci sono più modi di evadere, e gli evasori totali della spiaggia per qualcuno andrebbero colpiti perché oltrepassano la misura e danno fastidio. E gli altri no?
Esiste un primo problema che sono le maglie larghe dei controlli, in Italia, che vanno potenziati, eppure alcuni indignati non si espongono in prima persona, e chiedono l’intervento dei politici, come ho visto, e qui francamente vedo anche il problema di un senso civico un po’ deviato.

Posso scrivere un appello al Comune, per fare più controlli, sulla spiaggia, e lo faccio, qui, ma so che servirebbe anche un controllo a 360° per l’altro tipo di evasione, ed un maggiore senso civico, perché senza una completa collaborazione di tutti non si arriva da nessuna parte, e resteremo per sempre il Paese delle maglie larghe dei controlli e dell’assenza di responsabilità, per chi ci sa fare.

La soluzione del problema non arriva con i pur necessari controlli, ma con la percezione che qui non è più consentito evadere a nessuno.

I controlli possono servire solo per spostare un po’ più il là il problema dell’emarginazione, che può essere affrontato solo alla radice, cercando una vera coesione sociale.
Lasciamo quindi perdere i movimenti della protesta, che cercano la divisione, per affermare il potere con la rabbia, perchè amplificano le emarginazioni e le povertà dei capri espiatori di turno, perché dare la colpa agli altri è comodo, mentre nel caso specifico, ci sono anche i famosi italiani venditori di cocco, e non solo, quindi chi pensa che il problema inizia e finisce con l’extracomunitario è proprio fuori strada.

Esiste un problema notorio di evasione fiscale in tutto il Paese, che non ci infastidisce come dovrebbe, eppure le maglie larghe del fisco sono una delle concause per cui in Italia abbiamo questo bazar marittimo, che altri Stati non hanno. Chi evade eludendo le leggi o di nascosto spesso non è un morto di fame.

Non indigna come dovrebbe il grave problema della mancata integrazione sociale dei poveri. Ci indigniamo perchè non li sopportiamo, perché ci rovinano la quiete meritata, al mare, e ci accorgiamo che sono tanti solo quando stiamo sotto l’ombrellone, e non ci fanno pensare a quanti poveracci ci sono, ma a quanta concorrenza fanno a noi, e a quanto fastidio ci danno, i “diversi”.

Quindi l’appello è per maggiori controlli sulla spiaggia. Un altro appello al senso civico, perché fiocchino denunce, non ai politici ma all’Agenzia delle entrate ed al Comune, per tutte le situazioni di evasione, e perché gli enti locali si diano da fare perché gli immigrati possano essere aiutati a mettersi in regola e a capire che se non emettono scontrini e se non sono in regola, in Italia rischiano grosso, come tutti gli altri. Oggi purtroppo la situazione non è questa. Prevale il cieco rancore, sullo spirito costruttivo.


da Giuseppe Gambelli - Segreteria comunale UDC

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