Pubblicato giovedì, 17 settembre 2009 19:46 - Letture Articolo 2196 - Condividi 
Il Parroco del Portone ci invia una bella riflessione sul "pane nostrum"
Suor Teres Tonini BossiMi è giunto tra le mani questo scritto di Suor Teresa Tonini Bossi, "Il pane delle nostre relazioni" e pensando alla festa del pane che si sta svolgendo a Senigallia l'ho trovato interessante e degno di essere donato ai nostri lettori. Il pezzo è tratto dall'articolo "Il profumo del pane si respiri a pieno". Una riflessione sul "nostro pane quotidiano", pane da condividere, pane da donare generosamente, pane come cibo essenziale, fa pensare al "panequotidiano" delle nostre relazioni.


Il pane della relazione

La relazione dell'uomo con il suo prossimo, nata dalla parola umana e dal silenzio pieno, dall’intesa e dal desiderio di essere "pane spezzato” per gli altri, è realmente un cibo necessario per crescere e per vivere. un cibo di cui non possiamo fare a meno.

Con il pane che ci fa vivere oggi, con il nostro cibo quotidiano, chiediamo al Padre, con forza maggiore, il nostro amore quotidiano, il pane per vivere e l'amore per non restare prigionieri del nostro egoismo, per avere santi motivi di vivere in pienezza.

L'uomo vive per una rete di relazioni in cui entra per essere amato e per donare amore, per essere aiutato e per servire, per ricevere e per donare, per liberarsi dal suo egoismo e per praticare e insegnare la generosità.  Nessun essere vivente, in particolare nessun uomo, può essere un'isola.

Il pane delle nostre relazioni, quando è buono, ha il sapore della sincerità, del dono vero senza interessi: lo chiamiamo amicizia. E veramente ha la forza della vita e la dolcezza del puro amore. L'amicizia vera sviluppa la carità, è un modello di come si ama, è premessa di fecondità spirituale e apostolica.  Finchè il solitario che vive chiuso in se stesso, non riesce ad uscire dal suo guscio, non potrà essere una testimonianza cristiana. Il vero testimone deve possedere il coraggio di sporgersi, di presentarsi, di gridare che Dio è amore. Lo constatiamo sempre, in ogni tempo e in ogni luogo.

Noi cristiani abbiamo nella vita misteriosa di Dio, uno e trino, un modello altissimo di relazione. Pur nel mistero di quanto crediamo, sappiamo che la relazione trinitaria è relazione intima di Amore e di Vita. Padre, Figlio e Spiritro Santo sono, come disse Sant'Agostino, l'Amante. l’Amato e l'Amore. Penetrare questo mistero, fin dove è pos- sibile all’uomo, è da sempre la nostra aspirazione. Desideriamo toccare quel germe di vita divina che è in noi nella intuizione profonda della vita di Dio: Amore che Genera, è Generato ed è Amore - Persona. Oggi, la nostra contemplazione si perde in questa Bellezza, troppo alta per noi: eppure e’ promessa dell'Infinità che godremo nel Regno, per sempre.

È certo, invece, e lo sperimentiamo di continuo, che sul piano naturale, spesso la relazione è difficile. Possiamo paragonarla al pane duro: Ha bisogno di essere inzuppato di preghiera ed anche di lacrime per poter essere mangiato e diventare nutriente.

La relazione ci aiuta a crescere, ci fa entrare nelle pieghe più godibili del nostro sentire, modifica le asprezze del nostro carattere, ci dona la possibilità di aiutare l'altro, diventa pane di salvezza per chi riesce a mantenerla viva e ne stringe il legame con la carità divina che accende nei cuori il vero desiderio di essere "pane spezzato" come Gesù è diventato nell.ultima cena.

Nella relazione si lievitano le virtù teologali ed umane di cui l'uomo possiede il seme. In un contatto sereno con l'altro, la carità conquista e infiamma i cuori di santa beatitudine e ci prepara a compiere opere salvifiche. La speranza solleva gli amici al pensiero della Patria e porta nella relazione stessa il soffio della giovinezza perenne che rinvigorisce i nostri santi affetti. La fede aiuta a penetrare insieme i cieli del conforto e dona la pace della salvezza accettata. la gioia che non è sogno ma certezza della vita che verrà, il sorriso che illumina la via da percorrere .

(Suor Teresa Tonini Bossi)


Commenti
Riflessione
Scritto da Visitatore anonimo il 2009-09-18 05:53:38
Non c'è nulla da perdonare quando si è consapevoli di aver fatto tesoro di ogni esperienza.Perchè prendersela con chi vi ha donato ciò che avevate chiesto?

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