Pubblicato venerdì, 29 gennaio 2010 21:07 - Letture Articolo 2366 - Condividi 
Vasche di compensazione: il parere di Floriano Schiavoni
Floriano SchiavoniTutte le persone interessate alla presentazione del progetto relativo alla realizzazione delle vasche di compensazione idraulica, da realizzarsi presso la frazione Brugnetto, hanno manifestato contrarietà all’opera così come è stata presentata dai tecnici della provincia di Ancona per i seguenti motivi.
1. In considerazione della superficie interessata ( ha 45 ) il livello medio dell’acqua (per garantire il volume di 900000 metri cubi) dovrebbe essere di 2 metri e questo, vista la situazione dei luoghi, appare impossibile;

2. Il progetto, nonostante la comunicazione precedente (…sarà indennizzata la svalutazione dei terreni che si troveranno all’interno degli argini), prevede un indennizzo per l’esproprio limitato alla sola superficie occupata dagli argini;

3. Il piano particolareggiato di esproprio prevede degli indennizzi, quasi esclusivamente, relativi al seminativo mentre nella realtà è quasi tutto seminativo irriguo gestito da imprese diretto coltivatrici ( questo comporta una notevole maggiorazione delle spese per l’esproprio);

4. Alcune aree, viste le esondazioni degli ultimi anni, saranno maggiormente soggette ad alluvione (condominio di 16 appartamenti e altri terreni). Chi pagherà poi questi ulteriori danni?

5. Mancano numerosi percorsi adatti al superamento degli argini;

6. Non sono state scientificamente dimostrate le due motivazioni (una era facilmente superabile) che hanno dato luogo a non optare per l’area situata a valle della Cannella. In questa zona non serve nemmeno realizzare ulteriori argini. Nella medesima zona è presente una sola abitazione mentre nell’area del Brugnetto, comprendendo il condominio di Villa Giannini, sono una ventina le unità immobiliari interessate (e quindi danneggiate dalla costruzione dell’opera);

7. Il progetto prevede che i danni arrecati, dalle esondazioni controllate, alle colture saranno indennizzati. Visto che in questa area operano quasi esclusivamente imprenditori agricoli che coltivano colture orticole i danni (diretti ed indiretti) saranno molto elevati. Nasceranno di conseguenza molte e costose controversie che faranno la fortuna dei soli avvocati.

Per concludere per cercare di limitare i danni (nel lungo termine si spenderà molto meno) chiedo che sia presa in esame, vista la quasi totale disponibilità degli interessati, la possibilità di espropriare totalmente le aree interessate dall’area di compensazione idraulica.

In questo modo inoltre si potrebbe impiantare, sui 45 ettari, un bosco di pioppi a ciclo breve che oltre a migliorare in maniera significativa l’effetto serra potrebbe essere utilizzato dalla collettività come luogo ricreativo, produrre un’elevatissima quantità di pellet (biomassa per energia rinnovabile) e anche utili per la provincia.

In questo caso, in caso di esondazione, i pioppi, se potessero parlare, ringrazierebbero il fenomeno alluvionale.


dal consigliere comunale Floriano Schiavoni

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