 Fuochi d'artificio, Frecce Tricolori, Summer Jamboree e Fiera di Sant'Agostino ci hanno un po' distratto, ma la "caccia al rifiuto abbandonato" resta sempre uno fra gli sport più praticati e seguiti.
Ad agevolarlo, in verità, è chi non provvede a rimuovere, in tempo reale, l'ingombrante indesiderato, lasciato sulla pubblica via.
Numerose le testimonianze di quanto diffuso sia questo sport, e tracce fresche se ne trovano facilmente battendo gli archivi dei giornali online, e alcune pagine personali, accessibili a tutti.
Le regole del gioco non prevedono che si spari al vecchio televisore, o alla lavatrice braccata inesorabilmente, ma che lo si immortali con un click. Un successivo click diffonderà poi, sul web, il prezioso trofeo di caccia.
Confezionando le foto, con le giuste parole di sdegno, si otterrà un articolo che farà "figo" il suo autore, o lo farà sentire tale.
Un paladino del popolo al servizio dei bisognosi, un supereroe romantico, senza macchia, che combatte il crimine e il malaffare. Quando magari sarebbe di certo più utile leggere, anziché quelle parole di sdegno, proposte serie e idee percorribili, in materia di gestione dei rifiuti.
Invece ogni cosa è ricondotta allo sterile gioco delle parti ed il "bene comune", che è sempre bello citare, diventa bene privato o giù di lì.
Qualche anno fa, armato di una versione poco più moderna della Polaroid, anch'io mi cimentai in questo sport (una domenica, con la macchina in sosta accanto ad una discarica improvvisata, fui tamponato da un ciclista: escoriazioni per il velocista, e un bernoccolo alla carrozzeria dell'auto: la prognosi, per entrambi, non superava i sette giorni, e tutto si risolse senza complicazioni) ma, ora come allora, rimango più colpito dall'incapacità di conferire i rifiuti in maniera corretta, che dal loro non istantaneo sgombero.
Trovo infatti più pratico chiamare il servizio di raccolta ingombranti (a cui sono già felicemente ricorso in un paio di occasioni) che dover portare, nottetempo, il vecchio elettrodomestico e abbandonarlo in luoghi poco frequentati.
Però ognuno l'adrenalina se la procura come vuole, e magari quell'operazione notturna è in grado di appagare i tanti sportivi della mondezza abbandonata. Chi siamo noi per privarli di cotanto piacere?
Se poi ci riesco io, da una sedia a rotelle, a differenziare e conferire correttamente i rifiuti (presumo di farlo nella maniera giusta), o a comporre il numero telefonico per il ritiro degli ingombranti, posso garantire che sono operazioni alla portata di tutti e che, tra l'altro, non richiedono l'aver completato nessun particolare percorso formativo.
Poi, ovvio, chi deve provvedere alla bonifica di piazzole e stradine violentate da persone culturalmente inadeguate, lo faccia perché, semplicemente, deve farlo.
E a chi amministra, di sicuro, spetta l'onere di mettere a disposizione gli strumenti indispensabili a puntare su uno smaltimento dei rifiuti che sia degno di tale nome, fatto non solo di percentuali che, "alla fine dei giochi", non si traducono in nessun vero vantaggio per l'ambiente e i cittadini che lo vivono.
Altri continueranno a scrivere articoli e a scattare foto (neanche tanto difficili da realizzare, stante la poca dinamicità dei soggetti), per onorare un'assurda campagna di denuncia.
Una "battaglia" che assomiglia un po' a sparare sulla Croce Rossa, che tanto è lì, sempre in prima fila, vulnerabile e a portata di mano.
Ma se poi tutti, volontariamente, decidiamo di schiantarci a 300 chilometri orari contro un muro, pur sapendo che non è cosa sana e giusta, non possiamo imputare al benemerito ente di non arrivare in tempo per salvarci la vita, anche se proprio questa dovrebbe essere una sua mission!
Esclusivamente per chi è solito abbandonare i propri ingombranti, definisco ulteriormente il concetto: meglio che andare in giro a contare le vittime sull'asfalto, sarebbe più utile, credo, il corretto comportamento alla guida dei veicoli; così per i rifiuti: un piccolo sforzo dei cittadini (opportunamente sostenuto dall'Amministrazione!), che farebbe guadagnare un altro volto alla città e a chi la abita, eviterebbe di spendere soldi e tempo per il recupero di ciò di cui ci si disfa con modalità poco civili.
In più, per quello che in molti considerano ormai inutile, ci potrebbero essere prospettive diverse rispetto alla discarica.
Infine mi verrebbe quasi da proporre una pagina, su Facebook, dove raccogliere le foto di televisori e divani smarriti per strada: qualcuno potrebbe riconoscerli e, insieme, potremmo riaccompagnarli dai legittimi proprietari.
Perché chi abbandona un televisore, o un frigorifero (ma anche una cicca, o uno scontrino quando lo riceve), inquina, e chi inquina, avvelena anche noi: diciamogli di smettere!
di Paolo Belogi
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Scritto da Visitatore anonimo il 2012-09-04 16:37:51
ok siamo nel rispetto delle tue idee.
noi gli ingombranti li abbiamo sempre portati al centro raccolta di Senigallia, xche' ci è stato
possibile.Ciao Anna  | Scritto da Visitatore anonimo il 2012-09-04 16:38:06
Grazie Paolo.
Hai perfettamente ragione, anche se quando ti presenti al "Centro Raccolta", anche a quello di S. Angelo, non sempre sei accolto con un minimo di cortesia!
GL | rifiuti abbandonati
Scritto da Visitatore anonimo il 2012-09-04 16:38:20
le opportunità per comportarsi civilmente ci sono tutte chi è quello che pur pagando la TARSU abbandona rifiuti in giro? forse chi la TARSU non la paga!!! | Donatella
Scritto da Visitatore anonimo il 2013-01-10 12:14:58
E allora dopo tante discussioni::::
il problema è SE NON SI POSSIEDE UN AUTOMEZZO PROPRIO O SI è ANZIANI PURTROPPO COME SI PUO' PORTARE UN TELEVISORE O FRIGORIFERO O MOBILI ECC...NEI CENTRI DI RACCOLTA !!?
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