Pubblicato martedì, 30 settembre 2014 18:16 -  4007 -
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Il parco fluviale del Misa? Un "sogno acquatico possibile" |
Ecco un progetto per la valorizzazione turistica dell'area fluviale e per la salvaguardia dal rischio esondazioni
 A 30 chilometri da Parigi, su committenza Eurodisney S.C.A. e su progetto di Jacques Ferrier nasce, su una estensione territoriale di 250 ettari, il Village Nature, un suggestivo ambiente naturale realizzato con obiettivi e ambizioni innovativi che vogliono rappresentare il turismo del 21° secolo. Questo progetto, ovviamente ridimensionato e diversificato, può essere però preso a modello per la valorizzazione delle aste fluviali del Misa e del Nevola su un’analoga proposizione di sistema turistico ambientale.
La differenza sostanziale sarebbe evidenziata da un intervento che, nella situazione parigina, volutamente progetta la trasformazione del territorio con la manipolazione di nuove e diverse caratteristiche ambientali.
Nella nostra asta fluviale, invece, non andrebbe modificata la condizione naturale esistente, con l’attività agraria in essere e con la sola eccezione di interventi finalizzati a creare nuovi specchi d’acqua con la doppia funzione di prevenzione del rischio esondazione, con la laminazione e di salvaguardia dalle stagioni secche, con la conservazione e lo stoccaggio dell’acqua. Le costruzioni esistenti, per quanto possibile, andrebbero poi adattate e adeguate con nuove destinazioni di scopo.
La conformazione morfologica dell’asta fluviale del misa che, dopo un breve e suggestivo attraversamento del centro storico, si apre immediatamente su una fascia di campagna equidistante e sufficientemente lontana dalle parallele linee degli aggregati urbani, si presenta come spontaneo e ammiccante parco agrario fluviale boscato, celebrato da una natura che trasmette emozioni e invita a disconnettersi dal quotidiano, immersi nella quiete e in armonia con attività rilassanti, dove anche gli spostamenti si potranno riconoscere nelle più disparate forme della mobilità dolce dal trekking, al bike, al cavallo e preché no anche alla canoa o alla barca dove e se possibili.
 E’ un’idea identitaria che vuole inventare una ulteriore forma di turismo da integrare nell’abaco delle possibili diversificazioni di un’offerta necessariamente da ampliare e che si inquadra sinergicamente con lo studio strategico completo della questione della regimazione idraulica, evitando in questo modo specifiche frammentazioni progettuali, conseguenti a singole problematiche, che, inevitabilmente, andrebbero a ridurne l’efficacia complessiva e a lievitare i costi.
Il progetto andrebbe sviluppato da una linea guida che io stesso posso rendere disponibile, costruito, condiviso e integrato, con il contributo di necessarie competenze multidisciplinari, da nuovi soggetti attori, rappresentanti l’innovativa formula del contratto di fiume.
da Paolo Landi
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grandissima idea
Scritto da Visitatore anonimo il 2014-10-01 15:31:17
La realizzazione di un parco fluviale che potesse contribuire ad arricchire l'offerta turistica della città è da sempre stata una mia pazza idea. Ma, come vedo non sono solo e questo mi spinge a sostenere un progetto che abbia tale finalità. Oggi, alla vigilia di nuove elezioni, potrebbe essere la volta buona che qualche lista porti nel suo programma di rilancio della città anche questo progetto |
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