Pubblicato venerdì, 12 dicembre 2014 13:58 - Letture Articolo 4306 - Condividi 
Proposta di riqualificazione del fiume Misa: Cap IX "Tratto urbano dello Stradone"
Proposta riqualificazione fiume Misa: tratto dello StradoneLa curva del Misa che segue a monte del ponte di via Cavallotti segna il passaggio dalla “piazza sul fiume” al nuovo ambito definito dal segmento rettilineo chiuso tra lo stradone e le mura dell’ampliamento settecentesco in larga parte occultate dalla scuola di polizia con delle superfetazioni esterne che andrebbero eliminate per ottenere una riqualificazione ambientale di qualità.

Il fiume, come parte integrante del piano del centro storico non ha avuto la considerazione che avrebbe meritato dall’architetto Cervellati, suo estensore, con la sola previsione di insignificanti e inutili piattaforme lignee addossate all’argine del tratto precedente.

Meglio hanno sicuramente fatto, con proposte degne di attenzione, l’Atelier di studi delle università di Tor Vergata e Toulouse, chiamato come gruppo di ricerca urbana e la stessa amministrazione comunale con un progetto di recupero della cinta muraria.

L’illustrazione a corredo dell'articolo confronta lo stato attuale, indicato dalla lettera “D”, con le due proposte sopra esposte e una terza elaborata dal sottoscritto che le sviluppa e le integra ulteriormente.

Quella sostenuta dall’Atelier, rappresentata dalla lettera “A”, ha il merito di aver individuato l’interno dell’alveo come spazio fruibile, ma ha mantenuto le superfetazioni della caserma.

La seconda dell’amministrazione, identificata dalla lettera “B”, prospetta invece la liberazione totale dalle superfetazioni esterne alle mura, ma mantiene lo spazio recuperato separato dall’alveo fluviale, finalizzato all’uso di orti urbani e quindi escluso da una libera frequentazione.

La terza proposta raffigurata dalla lettera “C” coglie dalla prima l’utilizzo dell’alveo e dalla seconda l’eliminazione delle superfetazioni proponendo, in prospettiva, uno scenario più articolato che ipotizza la dismissione completa della caserma con la demolizione e il rimpiazzo di un edificato prevalentemente residenziale, di poco arretrato rispetto alle mura, che va a ricreare un fronte esteso e gradevole molto simile a quello attualmente prospiciente ai giardini Catalani, con un suggestivo, contestuale doppio affaccio sul centro storico da un lato e sul verde dall’altro.

Con le aree private recuperabili, fuori dalle mura, appartenenti alla caserma e all’Opera Pia, estese su una linea di 250 metri e con la superficie aggiunta di pertinenza del mezzo alveo di destra si recuperano oltre due ettari di nuovo spazio disponibile per i residenti del centro storico e i cittadini come singolare parco pubblico pienamente fruibile e dolcemente degradante verso la savanella navigabile, metà a prato, nella parte più bassa e con l’altra parte più alta boscata e con arredi spartani non deperibili e ripulibili se investiti da eventuali piene.

Incastonato tra l’esterno delle mura e il muretto d’argine si dovrà prevedere il camminamento ciclo pedonale che lambisce tutto il lato, compresi i due bastioni della caserma e del ponte portone, che andrà ad allacciarsi poi al restante perimetro della cinta muraria da salvaguardare.

La morfologia in questo tratto si diversifica da quella precedente della “piazza sul fiume” in quanto abbandona la riva piatta per un uniforme piano inclinato, con pendenza comunque molto modesta sulla sponda destra, mentre sulla sinistra mantiene l’aspetto naturale del letto dunale.

Anche la struttura di contenimento della savanella navigabile cambia con le pareti lignee verticali fatte di tavolati retti da pali infissi in alveo che vanno a sostituire i manufatti cementizi precedenti.

Infine sarà bene prevedere anche un percorso ciclo pedonale protetto che da via Arsilli raggiunge il quartiere di via Tevere con una nuova passerella ponte che prosegue poi fino al Centro commerciale con un secondo attraversamento del fiume così da realizzare un collegamento diretto di mobilità dolce dal lungomare centrale al percorso fluviale che continua poi verso l’interno.

Nel prossimo capitolo tratteremo del Misa dal ponte Portone al nuovo porto fluviale.

Cap. I: "La questione idraulica"
Cap. II: "Il fiume sicuro"
Cap. III: "I nuovi bacini fluviali"
Cap. IV: "La sostenibilità economica"
Cap. V: "Fruizione alveo e navigabilità"

Cap. VI: " L'opportunità turistica"
Cap. VII: "Tratto urbano dalla foce al Foro"
Cap. VIII: "Tratto urbano davanti ai portici"

di Paolo Landi

Commenti
Scritto da Visitatore anonimo il 2014-12-13 10:49:18
:)

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Ultimo aggiornamento ( venerdì, 12 dicembre 2014 13:59 )
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