Pubblicato venerdì, 23 novembre 2007 18:17 - Letture Articolo 3893 - Condividi 
"Amianto alla scuola materna Arcobaleno ma nessuno interviene"

AlaSono costretto a tornare sulla questione “rischio amianto” nei pressi della scuola materna “Arcobaleno” di via delle Rose.
Purtroppo, in effetti, nonostante il servizio di igiene e sanità pubblica dell’Asur n. 4 di Senigallia abbia svolto un apposito intervento sul posto e relazionato a riguardo chiedendo di DI INTERVENIRE PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA STRUTTURA, non sembra che la questione sia in via di risoluzione.

Dopo due anni dalle prime segnalazioni dell’associazione A.L.A. il Comune di Senigallia ha ricevuto dall’autorità sanitaria competente la richiesta di contattare i proprietari della struttura per verificare cosa fare a riguardo. Fatto avvenuto puntualmente ma, purtroppo, quasi inutilmente.
Non per volontà del Comune o dei proprietari della struttura – che ricordo si trova nelle immediate vicinanze di una scuola per l’infanzia frequentata quotidianamente da più di 100 bambini – ma perché l’Asur ha motivato che la messa in sicurezza della struttura dovrà avvenire “NEL BREVE TEMPO DI UN ANNO”.
Per rimuovere una struttura ritenuta pericolosa, un anno non sembra proprio un breve tempo e, inoltre, se una struttura deve essere messa in sicurezza non credo sia pericolosa tra un anno e non oggi !
Queste sono le considerazioni dell’ALA che, per ottenere un supporto istituzionale maggiore ha deciso di rivolgersi al difensore civico del Comune di Senigallia, avv. Sabina Sartini che, a sua volta, ha subito scritto all’assessore alla mobilità, Simone Ceresoni affermando – su richiesta della stessa ALA – che “non si ritiene assolutamente coerente sostenere che ad oggi tali coperture non sono pericolose”.
Dal canto suo l’assessore Ceresoni ha risposto al difensore civico sottolineando che le coperture degli edifici – come scritto dall’Asur – non sono pericolose, lasciando quindi intendere che il tempo di un anno è da considerarsi giusto per provvedere alla rimozione ed incapsulamento.
A questo punto una associazione che lotta contro l’amianto che – ricordate bene – a Senigallia ha ucciso più di duecento dipendenti delle ex fabbriche Sacelit ed Italcementi – cosa dovrebbe fare ?
Aspettare un anno ? Sperare che tali coperture non siano affatto pericolose ? Augurarsi che qualcuno intervenga prima ? O addirittura come fanno certe persone augurarsi che accada qualcosa di grave per poi dire …. Avevo ragione io ?
Niente di tutto ciò. L’ALA vuole solo e soltanto salvaguardare la salute della gente e, per questo motivo, si riserva fin da ora di incaricare un tecnico per effettuare una perizia al fine di verificare la pericolosità o meno delle suddette strutture in amianto.
A quel punto vedremo quali saranno le seguenti considerazioni del caso.

Carlo Montanari
Presidente Associazione Lotta all'Amianto

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