Pubblicato mercoledì, 24 settembre 2008 10:20 - Letture Articolo 5654 - Condividi 
Dolore per la scomparsa di Emeric Jakab
Emeric JakabIl Museo comunale d’arte moderna di Senigallia e numerosi artisti che con il Museo colla-borano, hanno appreso con grande dolore della scomparsa del pittore ed incisore Emeric Jakab.

“Emeric Jakab è stato un autentico ambasciatore del Museo comunale senigalliese” ricorda il prof. Bugatti, direttore del Musinf, che ha voluto segnalare i costruttivi contributi che l’artista aveva dato all’organizzazione di alcune iniziative dell’istituzione museale comunale, tra le quali la mostra a Budapest, nella prestigiosa sede dell’associazione un-gherese degli incisori, dedicata alle opere del pittore Antonio Santinelli. Come era stato l’animatore di varie mostre che erano state dedicate all’arte incisoria, sia in Italia sia in Ungheria. Emeric Jacab era nato in Romania da una famiglia ungherese. Viveva in Italia dal 1978 ed era stato allievo di grandi maestri dell’incisione come Carlo Ceci e Renato Bruscaglia. Aveva esposto e si era affermato in mostre di rilievo, quali la triennale di Osa-ka. Si era affermato anche in Francia, esponendo ad Arles e a Nimes. “Io” dice il prof. Bugatti “l' ho sempre considerato tra i rappresentanti più significativi dell’incisione calco-grafica nelle Marche, per la sua sapienza tecnica e per la rigorosa scelta delle estetiche informali, che avevano costituito la sigla delle sue bellissime stampe”. Questo giudizio sul valore artistico di Emeric Jacab è condiviso anche da personalità di rilievo come il prof. Renato Galbusera, titolare della cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti di Torino, considerato uno degli autori più importanti della xilografia odierna e dallo scultore Vincen-zo Bianchi, già direttore dell’Accademia di Belle Arti di Macerata. “Il prof. Bianchi” segnala Alfonso Napolitano “mi ha fatto sapere che invierà al Musinf il manoscritto della poesia che aveva composto per Emeric Jacab, in occasione di una visita che, insieme all’artista un-gherese, aveva compiuto a Budapest, in occasione di una mostra”. Si tratta di una poesia che è stata pubblicata in un’antologia delle poesie di Vincenzo Bianchi, pubblicata l’anno scorso. Per ricordare l’artista e la sua opera nel sito del Musinf, nei prossimi giorni, sarà resa consultabile on-line una copia del catalogo relativo alla mostra di Emeric Jakab, che era stata allestita nella sede dell’associazione ungherese degli incisori a Budapest.

da MUSINF

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