Pubblicato venerdì, 28 novembre 2008 17:20 - Letture Articolo 3348 - Condividi 
"La chiusura dei negozi del centro ha dei responsabili politici con nome e cognome"
Alessandro Cicconi MassiEd alla fine anche la storica Lavanderia Cavalletti chiuderà i battenti. Lo sapevamo già da tempo, era chiaro che restare in centro, per una attività commerciale come quella gestita da Silvia Cavalletti sarebbe stato impossibile. Fino alla fine speravo in cuor mio che almeno avrebbe potuto resistere. Sì, perché quella dei piccoli esercizi commerciali del centro è una vera e propria lotta di resistenza.

Resistenza contro la spietata concorrenza dei grandi centri commerciali, resistenza rispetto alle politiche della sosta e del traffico che chiudono sempre più in una morsa infernale il centro storico, resistenza rispetto alla crisi economica, che tocca tutti, figuriamoci il piccolo negozio all’angolo e sottocasa. Ma alla fine della storia scomparirà una delle poche, se non forse l’unica, lavanderia del centro della città. Credo la più antica, in ogni caso la più celebre e rinomata di Senigallia. Qualcuno potrà sorridere o dire che si sta esagerando, affermando che in fin dei conti la chiusura di un negozio non vuol dire assolutamente nulla. Non è così, perché se quel negozio, così come tanti altri, è stato posto nelle condizioni di non poter lavorare, in realtà, la sua cessazione rappresenta un vero e proprio dramma. La chiusura di attività commerciali significa perdita di lavoro, perdita di ricchezza. Se poi avviene in centro storico, ciò significa impoverimento
del tessuto sociale, di una realtà cittadina che già langue e che sta dando veramente i segnali di crisi irreversibile. La fine di un epoca o meglio la fine della vitalità del centro storico. Scompaiono i negozi, scompaiono le botteghe, spuntano solo bar, ristorantini, pub e negozi in franchising. Ben vengano, ma ciò non vuol dire vita del centro storico, forse vorrà significare “movida”, ma giammai vita, quella vera e non meramente artificiale. Quella di tutti i giorni, della spesa sottocasa, del contatto umano, del negoziante di fiducia. E mi piacerebbe sentire l’opinione del celebre
architetto Cervellati, non era forse lui che sognava un centro storico delle “botteghe”. E cosa di più di una lavanderia o di una macelleria può essere considerata “bottega”. E che cosa dicono i nostri responsabili della politica cittadina? Che dice Mangialardi? Si proprio l’assessore che nel centro storico ha messo in piedi realizzazioni inutili, costose e dannose. Come si può spiegare l’evento l’assessore Mangialardi, proprio lui che poco più di un anno fa inaugurava in pompa magna la
ristrutturazione di piazza Manni, quella dove si affaccia la lavanderia Cavalletti. Come giudica la chiusura di un negozio, che al contrario avrebbe dovuto beneficiare delle meraviglie della nuova piazzetta, rinvigorendo pertanto i propri affari. Il catalogo delle scuse già lo conosciamo, per cui preghiamo Mangialardi si stare in debito silenzio. Tra le varie cause della chiusura, una primeggia sulle altre. La localizzazione dell’esercizio commerciale: la chiusura di piazza Manni, la sua sistemazione pregevole, ma il suo abbandono da parte dell’amministrazione, ha portato alla riduzione di attività per la lavanderia, difficile da raggiungere a piedi. Quasi come se fosse una colpa aver aperto tantissimi anni fa in una zona del centro storico. Quasi se fosse una colpa non voler spostarsi in periferia. Quasi come se fosse una colpa cercare di resistere alla lusinghe dei centri commerciali e tener in vita le strade del centro storico, anche con servizi non di lusso, ma utili e fondamentali. Noi lo dicevamo, l’abbiamo sostenuto fin dall’inizio ed oggi ciò si sta avverando. Speravamo in un nostro grossolano errore, ma evidentemente non servivano studi per
comprendere gli effetti devastanti delle politiche della giunta di centro sinistra.

Alessandro Cicconi Massi
Capogruppo Consiliare Forza Italia - PDL

Commenti
Precisazioni:puntini sulle i
Scritto da Visitatore anonimo il 2008-12-02 10:02:12
Caro Alessandro sono d'accordo su quanto dici, meno che sul punto che mi riguarda: la pedonalizzazione della piazza dei macelli non è il motivo che mi porta a chiudere l'attività. Semmai sono dei motivi di carattere privato; é vero che la piazza pedonale è un problema, ma è anche vero che i miei clienti questo problema lo hanno risolto dal momento che mi raggiungono lo stesso. Questa volta la storicità e la professionalità l'hanno avuta vinta sugli "effetti devastanti delle politiche della giunta di centro sinistra". 
 
Silvia Cavalletti

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